Quadra opera dal 2003 come provider privato ADR (Alternative Dispute Resolution)
per la gestione e mediazione delle controversie e dei conflitti civili e commerciali
Quadra amministra procedure di mediazione, arbitrato ed expertise
e promuove la diffusione della cultura ADR svolgendo formazione di alto livello
08/03/2022
QUADRA è un centro ADR che si occupa di conflitto. In particolare, QUADRA incoraggia i propri mediatori ad agire in modo da trasformare le tipiche dinamiche distruttive conflittuali in un confronto dai tratti costruttivi. E questo sia a livello interpersonale, come pure nei rapporti fra gruppi, comunità e nazioni.
QUADRA non è un soggetto politico, né opera come consulente strategico. QUADRA e i suoi mediatori sono neutrali ed equidistanti, per definizione, nei confronti delle parti in conflitto. Tuttavia, quanto sta accedendo oggi in Europa ci spinge a prendere una posizione netta contro l’aggressione che la popolazione ucraina e parte dello stesso popolo russo stanno subendo a causa di scellerate decisioni prese dal presidente Putin e i suoi sodali.
Ci auguriamo naturalmente che l’attuale livello di conflitto possa presto scemare e che negoziati di pace possano presto sostituire lo scontro armato. Da parte nostra, è chiaro che possiamo far ben poco nell'immediato, sia come organizzazione che a livello individuale. La ‘trasformazione' che QUADRA promuove è per sua natura disarmata e non abbiamo le risorse per poter minimamente opporre alcuna difesa e, soprattutto, fermare stragi ed espulsioni di mamme e bambini dalla loro terra.
Altri, forse, questa capacità ce l'hanno; la loro azione ci pare terribilmente importante in questo momento per continuare tutti a vivere in un mondo libero da oppressione e tiranni.
È piuttosto nel lungo periodo, che organizzazioni come la nostra possono dar prova di essere utili per ricomporre un tessuto sociale lacerato, liberarsi da narrazioni velenose e trovare alla fin fine un modo di vivere in pace l’uno a fianco dell’altro.
È su questo che cercheremo di lavorare. Non tanto perché ci piace l’armonia di per sé, ma perché siamo convinti che i cittadini di tutti gli Stati belligeranti vogliono in cuor loro vivere una vita migliore. E se vogliono, lo possono fare, se crederanno anche con il nostro supporto.